Avevo voglia di Toscana e di formaggi di latte di pecora come li fanno da quelle parti. Eh si ad ogni territorio il suo microclima e nel cuore della Val d’Orcia ne sanno qualcosa.
Ci sono arrivata dopo che pazientemente Massimo mi dava le indicazioni al telefono per non perdermi di nuovo dopo 5 km di strada bianca a metà strada tra Montepulciano e Pienza.
Finalmente avevo raggiunto l’azienda agricola con cui Massimo collabora e quando sono arrivata ho come avuto l’impressione di essere dentro ad un film di Salvatores… tipo MEDITERRANEO ma in Toscana.
Massimo mi ha raccontato la storia del Podere, mostrato gli animali condotti per la valle da una ragazza gallese poco più che trentenne che ha deciso di fare la pastora in Italia.
Mi mostra dove ci sono gli uliveti e mi parla di un amico che produce olio dalle sue olive. Mi presenta i ragazzi che lavorano in cucina, che organizzano corsi di panificazione e pizza per i turisti e i visitatori. E il caseificio dov’è? Finalmente ho conosciuto Silvia, la giovane casara che si occupa della produzione di pecorini e caprini a latte crudo. Con grande passione mi mostra la lavorazione, le celle dove maturano lentamente i formaggi. Alcuni volontari aiutano Silvia, studenti che dagli Stati Uniti si trasferiscono in Toscana per imparare le tecniche di fermentazione e la produzione di formaggi a latte crudo.
Chiedo a Massimo se posso portarmi a casa un po’ di formaggio, anche di capra. Lui guarda Silvia e sorride e poi mi dice: “Occhio che di questi ne abbian pochi e solo chi li merita può comprali!”
Ora sono nella cella di Toma & Tomi e ne son felice, anch’io li proporrò solo a chi li merita. Come poteva finire la mattinata se non a tavola con vista sulla Val d’Orcia? Grazie Massimo è stato un piacere conoscere il podere e la gente che ci lavora.