
Venerdì 17 novembre ore 20.30
Formaggi unici espressione delle nostre montagne!
Tanto lavoro e passione, poche e preziose forme! In questa serata degustazione assaggiamo:
Furmai de mut (latte estivo), Bettelmatt, Bagoss e Rims riserva extra-vecchio!
Non mancheranno un piatto caldo e una sorpresa dolce. Vini della bottega.
Costo della serata € 38. Per info e prenotazioni 059698087, bottega di Carpi.

La ricotta si ottiene dalla lavorazione delle proteine del siero del latte e in particolare dalla ricottura della parte liquida, che durante la caseificazione si separa dalla cagliata, la ricotta ha infatti una storia millenaria, ne parlavano già Omero e Virgilio nelle loro opere.
Tuttavia, al di là del suo interessantissimo passato, la ricotta è un alimento particolarmente consumato anche oggi. E’ povera di grassi ma ricca di proteine nobili, la ricotta fa parte di quegli alimenti nutrienti e particolarmente digeribili adatti anche a chi segue una dieta dimagrante o pratica molto sport. Se vieni a trovarci puoi scegliere tra una ricotta di latte vaccino, una di siero di capra e una golosissima ricotta di bufala! Non può mancare la ricotta di pecora di Nicola, dal nostro Appennino.
Noi non siamo a dieta e perciò vi suggeriamo una torta di ricotta golosa. Ecco come si fa!
Lavorate le uova (4 intere) con lo zucchero (150 gr) ed un pizzico di sale fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso. Unite il succo e la scorza grattugiata del limone.
Aggiungete la ricotta (500 gr.) e l’olio di semi ( 2 cucchiai) e lavorate ancora con le fruste elettriche. Unite quindi la fecola ( 100 gr) e il lievito setacciati (1/2 bustina).
Trasferite il composto in una teglia con apertura a cerniera e fate cuocere in forno già caldo a 180°C per circa 40-45 minuti.
Sfornate il dolce e fatelo intiepidire, quindi estraetelo dallo stampo.
Decorate a piacere la superficie della torta con dei lamponi freschi ed una spolverata di zucchero a velo.
Questo genere di torta di ricotta andrebbe conservato in frigorifero fin dalla sua preparazione. Infatti, una volta raffreddata, le basse temperature contribuiscono a regalarle una consistenza compatta e facile da tagliare a fette. In frigo, opportunamente racchiusa all’interno di un contenitore a chiusura ermetica, si conserva per 3-4 giorni. Buon appetito!!

Non è una vera ricetta, ma un’idea per una cenetta invernale veloce, quando rientrate tardi e non avete voglia e tempo di spadellare più di tanto.
Protagonista la nostra crescita, dovete per forza averne una o due in frigo di scorta!
Accendete il forno a 200 gr circa, nel frattempo tagliate a tocchetti del taleggio di grotta e guardate nel frigo se avete avanzi di verdura cotta delle sere precedenti. Sicuramente qualcosa lo trovate tra spinaci, cavolo o broccoletti rimasti dalle cene precedenti.. ripassateli in padella velocemente con uno spicchio di aglio intero e olio.
Infornate la crescia per 10 minuti circa e una volta cotta farcitela in superficie con il taleggio e le verdure ripassate. Lasciate riposare in forno caldo per due minuti in modo da far sciogliere il formaggio.
Buon appetito!

Semplice ma super gustosa questa insalata. Il primo pranzo in un bistrot parigino io ed Emily l’abbiamo ordinata.
Preparate una base con vari tipi di insalata mista, quelli che preferite; aggiungete verdure a piacere, benché la ricetta sia francese, possiamo trasformare la base di verdure come più ci piace e secondo stagione.
Tagliate una fetta piuttosto spessa di buche de chevre e passatelo in padella calda lasciandolo leggermente arrostire, ma senza scioglierlo. A parte preparate il condimento e qui vi diamo un paio di idee:
sale in fiocchi, olio e aceto di mele oppure, sale in fiocchi e miele di acacia.
Adagiate il formaggio ancora caldo sopra l’insalata e condite generosamente con il condimento che avete scelto.
Buon appetito!

Il nostro pranzo fit di oggi prende spunto da sapori internazionali, ma sa valorizzare tante prelibatezze italiane.
La robiola, per esempio, rappresenta un gruppo di formaggi tipicamente italiani. Le sue origini sono da ricercare tra Piemonte e Lombardia e ne esistono diversi tipi a seconda del latte usato e della stagionatura. Per questa insalata abbiamo scelto la fresca robiola di capra, da gusto leggermente acidulo e dall’alta digeribilità. Persino gli intolleranti al lattosio sopportano meglio questo latticino. Inoltre questo tipo di formaggio è ricco di proteine, ha ottime quantità di alcune vitamine del gruppo B e vitamine del gruppo D e K oltre a interessanti livelli di minerali, come potassio, calcio e fosforo. Certo, la robiola di capra non è un ingrediente povero di grassi e di colesterolo ma è bene notare che nelle giuste quantità (80 – 100 g) e all’interno di una dieta varia e bilanciata non è vietata. Non solo. Secondo Assolatte, la specifica composizione del latte di capra non porta a un innalzamento del colesterolo nel sangue. In più, le capre libere di pascolare e che si nutrono di erbe spontanee producono un latte con una quantità inferiore di colesterolo.
Potete cuocere le barbabietole al cartoccio al forno a 190 ° per un ora, avvolgendole in carta stagnola salate e pepate a piacere. Una volta cotte le tagliate a fette, disponetele nel piatto con spinacino fresco.
Se avete poco tempo e pochi ingredienti in dispensa, condite il pranzo fit con una veloce vinaigrette. Altrimenti mescolate olio extravergine d’oliva, aceto balsamico, senape e una punta di miele di acacia. Sarà ancora più salutare e gustosa.
Il tocco finale sarà la scelta della robiola e qui Toma&Tomi può consigliarvi scegliendo tra le numerose proposte di capra!
Guarnite l’insalata con semi a piacere secondo il vostro gusto, semi di lino, di zucca, sesamo.
(fonte cit Agrodolce)

Versate la ricotta (400gr) in una ciotola insieme al parmigiano reggiano 100gr (noi consigliamo un 30 mesi di stagionatura).
Aggiungete anche qualche cucchiaio di pangrattato. Unite le uova (2 intere per 4 persone), il prezzemolo tritato e il latte (2 – 3 cucchiai). Mescolate il tutto fino a ottenere la consistenza adatta a formare le polpette. Se necessario, aggiungete altro pangrattato e infine regolate di sale e pepe. Con le mani umide prelevate un poco di impasto e formate delle polpette, poi passatele nel pangrattato.
Disponete le polpette su una teglia rivestita con carta da forno. Conditele con un filo di olio e infornate a 180°C per 30 minuti girandole a metà cottura.
Consiglio: scegliete una ricotta piuttosto soda, meglio ancora la ricotta di montagna dell’Appennino modenese.

Primo ricco e sostanzioso della tradizione valtellinese che esalta due dei formaggi della zona, il Valtellina Casera e il Bitto.
Preparate gli ortaggi: pelate le patate e tagliatele a mezze rondelle; sfogliate la verza/bietola, eliminate il torsolo e dividete a metà le foglie, asportando la costa, quindi riducetele a strisce larghe 2 cm.2-3 . Mettete sul fuoco una capiente pentola con 6 litri di acqua, salatela e, al bollore, versate le foglie di verza; cuocetele per 8’, aggiungete le patate e cuocete ancora per 8’ dalla ripresa del bollore.
Pelate gli spicchi di aglio, tagliateli a metà e cuoceteli nel burro senza farlo colorire troppo e nel frattempo riducete a dadini il formaggio casera.
Tuffate i pizzoccheri nell’acqua dove cuociono verza e patate e cuoceteli per 10 minuti.
Scolate pizzoccheri, patate e verza con la schiumarola, disponeteli nel piatto e conditeli a strati con i dadini di formaggio casera stagionato almeno 6 mesi, il burro senza aglio.
Spolverate abbondantemente con un altro formaggio nobile della zona, il Bitto!
Servite subito.

Mettete in ammollo i fagioli secchi per una notte, quindi scolateli, sciacquateli sotto l’acqua corrente e cuoceteli in abbondante acqua salata per 30 minuti se usate la pentola a pressione e circa un’ora . Pulite i carciofi togliendo le foglie esterne più dure e tagliando le punte spinose, affettateli e immergeteli in acqua e limone in modo che non anneriscano.
In un tegame fate appassire la cipolla precedentemente pulita e tritata finemente con due cucchiai di olio extravergine di oliva. Una volta imbiondita aggiungete i fagioli scolati e fate insaporire per un paio di minuti. Aggiungete metà dei carciofi e il brodo vegetale caldo. Portate a bollore, abbassate la fiamma e cuocete a pentola coperta per 30 minuti.
Completate la crema di borlotti con un filo di olio extravergine di oliva, pepe appena macinato e pecorino toscano riserva a scaglie.

Parto un lunedì di agosto, direzione Lago di Reims. La speranza è di trovare un po’ di fresco, ma anche di vistare un piccolo caseificio nei pressi di Glorenza.
Le vacche sono al pascolo in alpeggio, 25 capi. Il caseificio e la stalla sono stati ristrutturati di recente per consentire agli animali di avere più spazio quando scendono dall’alpe. Si producono tre tipologie di formaggio, quello estivo in alpeggio e una riserva portata lunga stagionatura, oltre 18 mesi. Poche forme e tutte a latte crudo. Il terzo, l’Arunda, sarà disponibile dalla metà di ottobre, una piccola forma a crosta fiorita e a pasta molle,,,, lo aspettiamo con pazienza.
Tutti i formaggi prendono il nome delle montagne che circondano la zona, una forma di rispetto verso il territorio e il loro paesaggio mi racconta Maximilian.
Provo a chiedere tre forme di riserva da portare in pianura e mi vengono concesse. La produzione è limitata e capisco benissimo il valore di quel bottino che farò assaggiare a breve ai miei clienti.
Ci rivediamo presto per l’Arunda!
Grazie